Intervista su La Nuova del Sud

FONTE LA NUOVA DEL SUD DEL 07/01/2020

1)Da qualche giorno avete costituito il nuovo gruppo consiliare di Italia viva.. L'atto ufficiale della presenza nel parlamentino regionale...

Let's go. Questo il nostro motto. Il gruppo consiliare di Italia Viva Basilicata è uno dei primi nel Paese nonché la forma istituzionale più rappresentativa tra quelle alternative a sovranisti e populisti in Regione. Ho chiesto a Luca di svolgere la funzione di capogruppo anche in virtù del mio impegno istituzionale di vicepresidente del Consiglio regionale e sono certo che insieme ed in coordinamento con le altre forze di opposizione sapremo distinguerci per la qualità della nostra proposta politica.

2)Lei e il gruppo di Italia viva vi caratterizzerete con una proposta particolare nel 2020?

Proposta prima che protesta. Penso subito a uno sforzo incisivo sulla imminente finanziaria regionale con interventi su imprese, professionisti e welfare. Tre settori su cui ritengo serva uno shock in Basilicata. Poi fuori dal Palazzo tanta formazione per i giovani lucani sui territori che vogliono fare politica e amministrare bene i loro comuni. E’ con loro che ci cimenteremo senza formule precostituite in tutte le prossime sfide elettorali.

3)A proposito di Consiglio regionale dopo sette mesi che giudizio dà? E' all'altezza delle sfide che la Basilicata dovrà affrontare?

Mi spiace dirlo ma assolutamente no. E' un Consiglio composto da una maggioranza particolarmente sfilacciata e più protesa a interessi particolari, individuali, di partito o elettorali che concentrata sulle sfide complesse della nostra Regione. Anche il presidente Cicala, cui va riconosciuto un certo sforzo, spesso e volentieri viene travolto da questa bramosia organigrammatica dei suoi colleghi e non riesce a garantire lo svolgimento regolare dei lavori e soprattutto a garantire i diritti di chi non è maggioranza.

4)E di Bardi che ne pensa

Bardi è persona dal tratto umano dotata di savoir-faire. Paga le pecche di una squadra molto inadeguata sul piano politico ed il fatto che si percepisca una mancanza di sintonia tra i suoi uomini di fiducia e il resto della struttura amministrativa regionale. L'auspicio è che possa aprirsi anche alle nostre proposte onde evitare di ritrovarsi in vicende spiacevoli come accaduto sul tema delle compensazioni petrolifere. Voglio ricordare che sono ormai quasi 3 mesi che si estrae senza che i lucani vedano un centesimo a riguardo.

5)La Cgil proprio oggi va all'attacco sul tema sanità additando responsabilità alla riforma Pittella del 2017. Colpa del centrosinistra o del nuovo governo regionale che è fermo su questo tema?

Sarebbe sciocco dire che si è stati perfetti in passato e oggi si sta sbagliando tutto. Così come ormai si palesa come ridicolo chi dice che ciò che non va è colpa di chi c'era prima. La verità sta nel mezzo: noi avevamo messo in campo un sistema che a nostro avviso poteva reggere bene all'urto di contrazione di spesa nazionale. E' chiaro che ciò comporta un susseguirsi di scelte coerenti non in linea con le mode demagogiche e le promesse non mantenibili di questa maggioranza. Abbiano il coraggio di un nuovo modello radicale, sperimentino se hanno una visione. Qui manca l’una e l’altra impostazione e c’è un Assessore che davanti alla quotidianità dei problemi non si rende conto che non si può mascherare con la diligenza del buon padre di famiglia l’impossibilità di mantenere gli impegni presi in campagna elettorale. Il fatto che il loro cambiamento sia di fatto una continuità di livello più scadente ormai è sotto gli occhi di tutti.

6)Petrolio...sugli accordi con Total vi siete scontrati. Davvero non hanno fatto meglio di voi?

Davvero, si. Non c’è alcun incremento del gettito delle royalties, ma un mero adeguamento al prezzo attuale del barile; sul gas poi la produzione sarà concessa alla regione in maniera maggiormente limitata. Inoltre, l’arco temporale non sara più ventennale ma su trent’anni, perdendo di fatto futura capacità negoziale. Per citare Blair è come se questa partita fosse stata vinta 9 a zero dalla compagnia petrolifera ma poi il portiere, in questo caso la regione, twitta in maniera entusiasta l’unica parata compiuta. La verità è che oltre qualche vantaggio ottenuto dai comuni grazie al buon lavoro svolto dai sindaci ed iniziato peraltro nella passata legislatura, non c’è nessun dato in positivo per la Basilicata.

7)Come sta il centrosinistra in Basilicata? E a Matera cosa accadrà?

Da tempo ritengo la locuzione centrosinistra superata così come la ideologizzazione identitaria della politica e la superiorità dello strumento partito rispetto alle azioni politiche. Oggi abbiamo bisogno di aggregare esperienze diverse, legate alla tutela di interessi legittimi anche territoriali, in un'unica direzione che è quella della modernità. In Basilicata e a Matera vincerà chi saprà meglio interpretare una visione di modernità della nostra regione e della città dei Sassi. Noi saremo lì, con chi avrà una visione analoga alla nostra, senza steccati e con un ruolo da protagonisti.

8)E in Italia? Cosa pensa di questo governo e quanto può incidere sulla Basilicata il taglio dei parlamentari?

Se in Italia non abbiamo i pieni poteri in mano a chi ha già dimostrato di essere nemico degli italiani soprattutto al Sud lo dobbiamo certamente a Matteo Renzi. Ad Italia Viva, invece, si deve l’aver scongiurato un aumento smisurato delle tasse. Ora però a questo Governo serve distinguersi con un piano di investimenti importanti per il Paese. Sul piano politico la vicenda del taglio dei parlamentari è invece una sciagura: si tratta dell'ennesimo prezzo che noi paghiamo alla disastrosa impostazione culturale che ha caratterizzato l'Italia degli ultimi anni con un responsabilità con nome e cognome: Movimento 5 stelle. A loro si deve la fine della nobiltà della politica e la genesi dello strapotere sovranista che ha prodotto il fenomeno, certamente temporaneo ma assai dannoso, della Lega. La demonizzazione della rappresentanza, davanti ad un risparmio irrisorio raggiungibile comunque con una mera riduzione dei costi a numero invariato di parlamentari, è un danno incalcolabile per la democrazia. Soprattutto in un tempo come questo in cui la globalizzazione economica diventa elemento di disvalore proprio lì dove è minore la forza della politica e degli interessi legittimi delle comunità territoriali. Le lobbies proliferano quando c’è debolezza e svilimento delle istituzioni e la stessa competitività è minata nella misura in cui non ci sono politiche pubbliche adeguate che intervengono non per sostituirsi al privato ma per metterlo nelle condizioni migliori per concorrere liberamente.

9)Le Sardine, un fenomeno destinato a durare o a sgonfiarsi in fretta...a Matera non erano così tanti...

Ritengo le Sardine un positivo fenomeno culturale. Aggregare a prescindere dai numeri una serie di persone che, anche oltre le proprie appartenenze partitiche, si riconoscono in valori chiari, declinati poi anche in maniera diversa, ma certamente antitetici al sovranismo è sicuramente un humus culturale di chi chiunque faccia politica dovrebbe nutrirsi e da cui trarre spunto. Vanno ovviamente evitate le operazioni strumentali d’intestazione partitica perchè produrrebbero esattamente l’effetto contrario rispetto ad uno spontaneo incanalamento istituzionale positivo, così come credo accadrà in Emilia Romagna.

10)La globalizzazione produce effetti politici a tutti i livelli, lei peraltro è un cultore del diritto internazionale, come inciderà nella politica italiana la vicenda iraniana?

Per l'Italia può essere l'occasione definitiva per assumere un ruolo di leadership in Europa e convincere le istituzioni europee che è vitale diventare interlocutori di stabilizzazione in Medio Oriente. Certo, si fa fatica a immaginare questo scenario guardando chi occupa il dicastero agli Esteri, ma è evidente però, che se ci fosse uno sforzo collettivo, l'obiettivo sarebbe realizzabile. Nel merito della vicenda invece, non voglio entrare perchè non è una questione che si può dirimere nelle tifoserie degli hashtag #iostoconTrump piuttosto che #Libertàperl'Iran. Servono analisi scevre da retropensieri che mi impegnerò a svolgere nei prossimi giorni.

11)Tornando alla Basilicata, nei giorni scorsi proprio a Matera i giovani del Pd lucano hanno promosso un incontro sul tema spopolamento. Come si frena questa emorragia?

Intanto dicendo la verità e superando alcuni luoghi comuni. Ci sono giovani che vanno via per scelta e che non hanno intenzione di rientrare. Così come una misura spot sul ritorno dei cervelli è totalmente fallimentare. Sia perché ci sono tanti cervelli che qui ci sono rimasti con difficoltà e che hanno voglia di lottare per una Basilicata migliore e sia perché il tema è un fenomeno antico e ciclico che riguarda l'attrattività della nostra terra. La domanda a cui rispondere è: perché scegliere la Basilicata? Per il tipo di qualità di vita, per il tipo di esistenza che voglio vivere. La scelta non è solo legata all'occupazione perché sappiamo tutti che non si possono fare gli astrofisici nucleari in Basilicata e che se si ha quella vocazione si sceglierà una strada lontana. Ma se io voglio fare l'avvocato e posso farlo in tutte le regioni d'Italia o anche all'estero mi devo chiedere perché farlo in Basilicata. E allora devo avere le condizioni per farlo e soprattutto la Basilicata mi deve offrire una sua peculiarità che non può essere la stessa di Milano o di Roma. Ecco perché io parlo di modernità. Perché oggi l’innovazione ci consente di superare tutti i gap infrastrutturali e geografici. Una Basilicata moderna è una regione che si caratterizza, attrae e fa restare.

12)Capitolo Potenza. Anche qui giunta a trazione leghista...come valuta i primi mesi del sindaco Guarente?

Un sindaco fortunato che si è trovato un Capodanno costruito da noi e la Città dello Sport 2021 immaginata dal sindaco De Luca che lo ha preceduto. E poi il paragone con il disastro regionale lo aiuta molto. Tuttavia traffico, trasporti, contrade sono i temi su cui si valuterà la sua azione politica amministrativa. Oggi è ancora presto per esprimere un giudizio e capire se esiste o meno una visione di città. Ma con leggerezza un consiglio sento di dare a Guarente: meno sarà leghista e più potrà fare per il bene di Potenza e dei potentini.

13)Potenza è stata protagonista dell'ultimo Capodanno Rai. Tanti detrattori negli scorsi anni quando prese corpo l'accordo tra Regione e Rai, oggi molti di questi hanno cambiato idea...

I detrattori seriali della nostra azione politica, quelli che hanno pensato di monetizzare consenso con processi di lotta e governo sono stati nei fatti i migliori alleati della Lega ed i responsabili principali dell’ascesa della destra in Basilicata. Io confido molto nella capacità di promozione territoriale del Capodanno Rai e auspico che il presidente Bardi possa confermare l’accordo per i prossimi anni. Spero anche si apra una stagione di maggiore onestà intellettuale e che le azioni positive possano essere riconosciute come tali a prescindere dalle paternità politiche.

14)In questi giorni si parla anche della questione Stadio. L'idea progettuale del presidente Caiata la convince?

Ribadisco con chiarezza quanto appena detto. Io sono a sostegno dell’impresa che funziona e produce. Caiata, con cui attualmente non ho grande affinità sul piano politico, è anche un imprenditore che nel settore sportivo ha dimostrato di sapersi cimentare. D’altronde chi conosce il mondo del calcio sa anche bene che per una realtà come la nostra solo un investimento diversificato ma parallelo può consentire il successo sportivo.
Attenzione, parliamo di business e non di filantropia, sia chiaro. Questa iniziativa imprenditoriale, come altre, determina ritorni importanti per la città ed io penso che debba essere, ovviamente nei confini della possibilità e legittimità, ampiamente sostenuta.

15)Quale può essere il ruolo della Regione sull'area dell'ex Cip zoo?

La questione dal punto di vista amministrativo è molto complessa e va approfondita meticolosamente.
Bisognerebbe costruire d’intesa con il Comune che credo sia proprietario dell’area del Viviani una procedura di affidamento dell’area regionale dell’ex Cip zoo che abbia un modus per i potenziali aggiudicatari.
In questo caso, sul piano politico, si potrebbe pensare di vincolare la costruzione del nuovo stadio alla valorizzazione dell’area del Viviani da destinare come parco magari alle associazioni della città e anche fruibile con una impiantistica leggera per gli sport cosiddetti minori che tanto contribuiscono invece allo sviluppo del tessuto sociale potentino.
D’altronde io fui uno dei firmatari del documento per il parco e apprezzai la bontà di quel progetto già diversi anni fa.

 

 

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Mario Polese

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