Il mio intervento integrale sulla Legge di Bilancio in Seduta Consiliare 27/28 aprile

INTERVENTO BILANCIO 27/28 APRILE 2021

Sarò breve e lo dico in premessa: questa Finanziaria al netto delle giustificazioni della Pandemia manca di anima e di coraggio. L’ho detto in partenza in maniera didascalica in modo da risparmiare il lavoro ai giornalisti. Ironizzo… che forse è meglio…

In ogni caso sarò breve perché studiando le carte che avete consegnato mi sono trovato dinnanzi a un’enorme mole di numeri ma con poche considerazioni e analisi.
Per questo mi riservo di intervenire sui vari articoli di legge dove ci sarà occasione di approfondire gli aspetti meno tecnici e più politici. Annuncio a tal proposito due emendamenti uno sulla ‘Legge per sostegno alla prima casa’ presentata dal consigliere Vizziello e cui io sono coofirmatario e sulla quale con rammarico registro un impegno finanziario davvero minimo che non valorizza una iniziativa che credo andrebbe sostenuta con più forza per la sua valenza e per il suo potenziale a favore dei giovani lucani. L’altro emendamento è sul Museo dell’Emigrazione di Lagopesole che pure va sostenuto con maggiore impegno da parte di questo ente.

Per quanto riguarda invece l’impostazione generale chiarisco in partenza che comprendo perfettamente il momento che viviamo. Siamo in piena emergenza sanitaria a causa del Covid 19 che da oltre un anno ha completamente modificato la vita di ciascuno di noi. E anche quella della normale attività degli enti.
Tant’è che anche questa riunione di Consiglio regionale per l’approvazione della Finanziaria, il più importante documento economico di questa regione, per il secondo anno consecutivo si svolge in remoto. Va da sé che non è la stessa cosa ed è la dimostrazione plastica che non stiamo vivendo la normalità. Normalità che non c’è nemmeno per quanto riguarda gli aspetti economici e sociali contenuti nel documento redatto dalla maggioranza.

È chiaro che questo è un Bilancio che risente di tutto quanto avvenuto da gennaio 2020 con l’emergenza sanitaria che ha sconvolto l’economia. E questa regione non fa eccezione. Non entro nel merito delle scelte giuste o sbagliate compiute dal Governo regionale. Sappiamo quali sono gli errori (tanti) e sappiamo che troppo spesso questa maggioranza manca di visione e di coraggio e si nasconde dietro i tecnicismi. Non poteva essere diversamente anche per la Finanziaria. Ad ogni buon conto non c’è da parte mia nessuna volontà strumentale e quindi comprendo, prima che lo ribadiate voi della maggioranza, che ci sono minori entrate per una serie di motivi tra cui la sospensione da parte dello Stato di alcune imposte e di alcune tasse.

Non solo. In questo bilancio ci sono poche risorse perché inevitabilmente risente anche di tutto l’andamento dell’economia perché come è noto la Pandemia ha ridotto drasticamente il tasso di crescita. E poi altro motivo che determina una importante riduzione delle spese per investimenti è riconducibile alla fine della vecchia programmazione europea e la nuova su cui ancora non ci sono capitoli di spesa. Adesso nel 2021 avremmo la nuova fase 2021 - 2027 ma sostanzialmente oggi in questo strumento di Bilancio non c’è nulla di quella programmazione.
Insomma questa Finanziaria beneficia dei residui della scorsa programmazione europea 2014 – 2020 e pochissimo dei fondi previsti per i setti anni che vanno dal 2021 al 2027.
Ad ogni modo sulle spese ordinarie quello che si nota è che c’è un importante contenimento generale che va a pesare in particolar modo sul settore della Cultura, dell’occupazione e dei giovani.

Settori soprattutto quello del sostegno all’occupazione e quello del mondo giovanile su cui il Governo regionale sembra non credere, almeno per quanto riguarda le finanze dedicate. Fatto grave perché si tratta di due settori che per l’emergenza legata alla Pandemia risultano molto in difficoltà. La scelta di non impegnare risorse è grave perchè alla fine dalla Pandemia rischiamo di trovarci con una assenza di spinta per il rilancio. Investire sui giovani dovrebbe essere prioritario per poter guardare a una fase di rilancio dell’economia regionale.
Si comprendono tutte le difficoltà del momento e tutti gli alibi in una fase così complessa ma in questa maniera di rischia per il presente e soprattutto per il futuro con una rinuncia annunciata a prevedere una ripartenza veloce e importante.

Tanto più che qui in Basilicata mi pare si stia andando in contro tendenza rispetto al resto del Paese e all’Europa. Cioè si sta sviluppando una mirabile discussione sull’utilizzo dei fondi europei legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza con uno sforzo epocale per riparare ai danni del Covid e tentare di offrire un futuro di qualità e qui invece si vola basso per evitare di rischiare di cadere. Così non ce la faremo. Aspettiamo ancora che venga istituita la Commissione speciale sul Recovery Fund per inciso ma nel mentre gli altri vanno avanti e non ci aspettano.
Richiamo di subire quello che decideranno gli altri. Se a voi va bene così voglio dire che a me non sta bene per nulla. Io sto con un impostazione che realmente deve spogliarsi dei tecnicismi ed entrare nella vita delle persone. Citando Mario Draghi io vorrei che anche in questa Assemblea noi capissimo che al di là dei numeri noi dovremmo saper interpretare “Le attese di chi ha sofferto gli aspetti devastanti della pandemia, le aspirazioni delle famiglie preoccupate per l’educazione e il futuro dei figli, le giuste rivendicazioni di chi un lavoro non ce l’ha o l’ha perso. Le preoccupazioni di chi ha dovuto chiudere la propria attività, per permettere a noi tutti di frenare il contagio. L’ansia dei territori svantaggiati di affrancarsi da disagio e povertà”.

Insomma diamoci una mossa o la Basilicata rischia di crollare sotto i colpi della crisi e dell’immobilismo. Poi c’è tutto l’aspetto formale. E su questo non posso che rilevare una esasperata impostazione tecnica che si evince anche dall’atto di accompagnamento alla Legge di Stabilità. Ci sono numeri ma non si riesce a comprendere quale sia il respiro politico. In questo atto tutto c’è ma tranne una visione politica. Eppure un atto finanziario così importante non può essere neutro o peggio un esercizio aritmetico. E’ senza anima. Una serie di pagine raccolte con numeri, numeri, rimandi a leggi e norme e ancora numeri.

Difficile in questa maniera non solo capire gli obiettivi ma anche come sono state compiute le scelte per coprire i vari capitoli di spesa e perché si privilegiato un settore piuttosto che un altro. In ogni caso dal punto di vista politico non c’è molto da ricavare perché sono atti molto tecnici e ovviamente questa Giunta li ha resi ancora più asettici perché di politico non è stato aggiunto nulla e cioè hanno proceduto seguendo quasi alla lettera quello che hanno deciso i vari uffici regionali.
E’ una scelta, magari legittima che io non mi sento di premiare. Per questo il mio sarà un voto contrario. Senza alcun dubbio.

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Mario Polese

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