Crisi sanità privata. “Si mantengano impegni con Sanità Futura per evitare default dannoso per lucani”

“Si rischia la chiusura delle strutture sanitarie private, la perdita di migliaia di posti di lavoro e il default dell’erogazione di milioni di prestazioni sanitarie ai lucani. Tutto ciò è inaccettabile considerando che anche altri settori, a partire dall’Agricoltura denunciano situazioni non più sostenibili senza l’assunzione di responsabilità da parte della Regione Basilicata”.

E’ quanto dichiarano il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese, che stamani ha partecipato alla conferenza indetta da Sanità Futura, insieme al consigliere Luca Braia. In particolare Polese e Braia sottolineano: “E’ gravissima la disattenzione, fin qui dimostrata dalla Giunta regionale nei confronti del mondo della sanità privata che, da quanto emerge dai dati resi stamani da ‘Sanità Futura’, è a un passo dal default. L’associazione è da mesi che denuncia il mancato pagamento da parte della Regione delle erogazione e dei servizi resi nell’ultimo quadrimestre del 2021. Si tratta di una cifra di quasi 5 milioni di euro senza la quale è impossibile sostenere un settore vitale per migliaia di pazienti lucani”.

“Come Italia Viva - spiegano - abbiamo già presentato una mozione per chiedere l’impegno della Giunta a porre in essere ogni azione utile al fine di scongiurare le conseguenze che una crisi delle strutture sanitarie private può determinare, sia riguardo la continuità nell’erogazione delle prestazioni ad esse demandate, sia riguardo la tenuta occupazionale, ad affrontare e rimuovere, con assoluta urgenza, gli eventuali ostacoli che al momento di fatto bloccano la risoluzione delle problematiche relative alla liquidazione delle prestazioni sanitarie aggiuntive erogate nel 2021 dalle strutture sanitarie private accreditate e, soprattutto, a convocare immediatamente un tavolo per mettere in atto ogni sforzo politico-amministrativo possibile, atto a fornire un’adeguata risposta sia alla sanità privata come a quella pubblica, affinché in primis siano salvate le 62 strutture interessate dai mancati pagamenti. Il rischio concreto è la chiusura di un terzo delle strutture sanitarie private (circa 20 su 60) con conseguenze inimmaginabili per gli oltre 800 dipendenti di queste strutture che rischiano il posto di lavoro. Oltretutto salterebbe tutto il sistema sanitario lucano. Basti pensare che solo negli ultimi 4 mesi del 2021, le strutture associate a Sanità Futura hanno erogato oltre 200 mila prestazioni sanitarie”.

“E’ da settimane – proseguono Polese e Braia - che abbiamo posto l’attenzione su questa emergenza. In particolare, così come ricordato stamani dagli stessi dirigenti di Sanità Futura, nonostante le rassicurazioni del 28 febbraio scorso da parte del presidente Bardi (che aveva assicurato una soluzione entro una settimana) oggi ancora è tutto fermo. Eppure si tratta di un comparto vitale per la Basilicata che va difeso”. Gli esponenti di Italia Viva Basilicata, annunciando di essere a disposizione dell’associazione dei pazienti e delle strutture sanitarie lucane chiedono alla Giunta regionale la massima celerità per il pagamento delle quote arretrate per risolvere al più presto la grave situazione che rischia di minare il diritto di salute dei lucani. “Non regge la scusa del bilancio non approvato essendo questi fondi del 2021. In ogni caso tra qualche giorno dovrebbe essere approvato anche il nuovo bilancio e quindi verrebbe a cadere anche questo alibi”, concludono Polese e Braia.

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