“Marcello Pittella è stato assolto. E’ una notizia bellissima che rende il prossimo natale ancora più sereno. Si rende giustizia a un uomo per bene che ha subito un grave torto tanto da essere stato detenuto agli arresti domiciliari per fatti che evidentemente non erano mai avvenuti”.
Così il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese di Italia Viva che sottolinea: “Ma se da un punto di vista giudiziario oggi la vicenda si chiude a favore di Marcello è altrettanto vero che va immediatamente riaperto il dibattito politico su quello che ha rappresentato l’indagine per la Basilicata e non solo. Innanzitutto andrebbe chiesto scusa a Marcello Pittella da parte di chi ha speculato per interessi politici su quella vicenda. Non c’è dubbio infatti, che tutta la storia politica lucana avrebbe avuto un altro corso. Ricordo che a Marcello Pittella furono prima imposte le dimissioni da presidente della Regione e poi addirittura messe in campo tantissime pressioni per non consentirgli di ricandidarsi legittimamente come governatore”.
“Io che allora ero segretario regionale del Partito democratico - aggiunge ancora Polese - non posso certo dimenticare tutti i veti da parte di pezzi della coalizione e addirittura da dirigenti dello stesso Pd e tutto il falso moralismo, per lo più di esponenti della sinistra, che di fatto hanno impedito che la storia seguisse il suo corso naturale. E’ stato commesso uno scempio che ha ribaltato tutto lo scenario politico lucano condizionando risultati e massacrando mediaticamente e umanamente persone oneste”.
E ancora spiega il vicepresidente del Consiglio regionale: “Abbiamo taciuto per 3 anni, sopportando ogni infamia e ingiurie. Ma da oggi in poi urleremo la forza dell’onestà di chi ci ha rappresentato e non smetteremo di tacere le gravi responsabilità umane e politiche di quella parte che ha usato con sadica ferocia, la ‘comoda’ ghigliottina giustizialista per modellare a proprio piacimento la realtà. Nulla potrà risarcire umanamente Marcello Pittella e una intera classe dirigente a lui vicina di quella che è stata una grande ingiustizia. Ma allo stesso tempo non si può far finta di nulla. Gli ‘avvoltoi’ che si sono cibati delle ingiuste disgrazie altrui ora devono solo vergognarsi ed assumersi la responsabilità dell’attuale scenario politico istituzionale lucano”.