La presente proposta di legge si pone in linea con gli orientamenti europei e afferma un principio che da oltre quindici anni aspetta di essere riconosciuto attraverso una non più rinviabile legge: la presenza dello psicologo nella scuola non finalizzata ad un intervento esclusivamente «riparatorio», bensì come presenza necessaria alla prevenzione, alla promozione degli studenti e di tutto il personale coinvolto nel processo educativo in un’ottica interpersonale.
La proposta ha l’obiettivo di istituire un servizio strutturato e permanente di psicologia scolastica all’interno degli istituti scolastici di ogni grado, un insieme coerente delle attività integrate relative all’intera gamma delle dinamiche e delle problematiche presenti tra gli operatori e nelle organizzazioni scolastiche. Gli elementi distintivi di tale servizio sono, tra l’altro, la pluralità di competenze che vanno dalla ricerca sul campo, alla progettazione e all’esecuzione degli interventi; la varietà di competenze messe in atto da più professionisti che lavorano in gruppo; rapporti professionali diretti con le scuole e con le reti di scuole.
Su indicazione dell’Ordine degli Psicologi della Basilicata, delle Associazioni dei Dirigenti Scolastici, delle Associazioni dei genitori, dei Movimenti per la Famiglia e la tutela dei minori, sono stati riconosciuti come compiti essenziali del Servizio di Psicologia scolastica:
a) contribuire al miglioramento della vita scolastica;
b) supportare le istituzioni scolastiche e le famiglie;
c) migliorare la qualità dei servizi offerti alle istituzioni scolastiche;
d) fronteggiare e prevenire i fenomeni d’insuccesso formativo, di abbandono, di dispersione scolastica e di disagio giovanile quali il bullismo, i disturbi alimentari, le dipendenze.
L’ambiente scolastico, dopo quello familiare, svolge un ruolo primario ed incisivo nella formazione dei soggetti in età evolutiva che trascorrono nella scuola buona parte della loro giornata, instaurando rapporti significativi con coetanei e con adulti che ricoprono un ruolo di autorità. Nella scuola, pertanto, possono insorgere o manifestarsi disagi, incomprensioni, difficoltà nelle relazioni e nell’apprendimento che richiedono la predisposizione di un ambiente in cui le persone possano maturare, nelle migliori condizioni possibili, il proprio processo di crescita e di formazione.
L’istituzione di un servizio di psicologia che operi nell’ambito del sistema scolastico al fine di accrescere l’efficienza di tutta l’organizzazione scolastica e dare un contributo per innalzarne la qualità e l’efficacia dell’apprendimento e dell’orientamento, per garantire la prevenzione del disagio giovanile, è una risposta concreta alle attese delle famiglie, della società civile, di chi è impegnato quotidianamente in un ruolo che sappiamo essere diventato complesso. Secondo gli ultimi dati raccolti dall’Ordine Nazionale degli Psicologi, in collaborazione con i nuclei regionali dell’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia scolastica, i problemi più rilevanti presenti nella scuola riguardano principalmente: coinvolgimento ridotto dei ragazzi nel processo di formazione e apprendimento che si manifesta attraverso uno scarso impegno nello studio e mancanza di attenzione durante le lezioni, difficoltà nella relazione fra docenti e discenti, fra gli operatori scolastici, fra famiglia e scuola; difficoltà di tipo organizzativo; disorientamento provocato anche nei docenti dalle continue innovazioni e riforme; e, per concludere, il fenomeno più grave: i comportamenti aggressivi e violenti degli alunni rivolti verso gli altri o verso se stessi.
Il numero di alunni con problemi comportamentali è in aumento ed esistono pareri discordanti sulle cause: crisi dei valori tradizionali; mutamenti socio-economici degli ultimi cinquanta anni; problematiche individuali. Probabilmente sono molteplici fattori che hanno determinato la maggiore incidenza di alunni problematici nella scuola e gli esiti sono: disagio dell’alunno (dispersione, devianza, dipendenza); disagio dell’insegnante; disfunzione del sistema scuola.
Il servizio di psicologia scolastica può fornire un contributo essenziale e determinante per la comprensione e la prevenzione del disagio giovanile oltre che per la modifica degli stili di vita disfunzionali tanto spesso messi in atto dai nostri giovani. Il servizio, inoltre, è uno strumento di aiuto e di supporto alla famiglia, che ha così la possibilità di avvicinarsi e comprendere più a fondo le tematiche che attengono al mondo dei propri figli e poter fornire un sostegno ed un riferimento nella loro crescita umana e professionale. Spesso il contesto familiare, infatti, o non è in grado di prendere in carico i problemi che i ragazzi presentano o è l’ambiente in cui s’instaurano dinamiche disfunzionali. In questo caso è ancora più importante la presenza di un supporto psicologico nella scuola tanto per il giovane quanto per la famiglia.
In conclusione, la presente proposta di legge coglie un bisogno da sempre presente nella comunità scolastica e al quale bisogna dare una risposta in termini di qualità, integrazione e programmazione, passando, ed è questo il cambiamento vero e forte, da un concetto di consulenza individuale e centrata sul disagio, all’allestimento di una struttura dinamica e diretta che opera in maniera coordinata e integrata con il mondo della scuola.
Il testo della legge -- > http://ita.calameo.com/read/002867606bc4ea8fbf58b