Potenza, 25 maggio 2023. “Ci siamo posti l’obiettivo di far stabilizzare il 100 per 100 dei precari della sanità lucana assunti durante il periodo della pandemia da Covid 19.  Una platea di professionisti che in quei mesi ha rappresentato una vera e propria barriera sanitaria a difesa dei lucani e che oggi la Regione Basilicata, pur fuori dallo stato di emergenza epidemiologica, non può permettersi di perdere. Si tratta di un patrimonio umano e professionale da preservare”. Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese di Italia Viva a margine della riunione odierna della Quarta Commissione consiliare permanente in cui si è affrontato proprio il tema dei precari sanitari con l’audizione tra gli altri del direttore generale dell’Asp. Luigi D’Angola. Due le questioni nello specifico all’attenzione della Commissione: stabilizzazione generale dei precari del Covid e questione dei 15 autisti di ambulanza utilizzati durante la fase più emergenziale della pandemia dall’Asp. Per quanto riguarda la questione della stabilizzazione, Polese ha presentato una proposta immediatamente accolta dalla consigliera regionale Dina Sileo in qualità di presidente della Quarta Commissione consiliare permanente per “impegnare il presidente della Giunta regionale Vito Bardi e l’assessore al ramo, Francesco Fanelli, a trovare ogni soluzione procedurale idonea, in linea con quanto già stabilito dal Governo nazionale con il ‘Mille proroghe 2023’, al fine di stabilizzare, secondo anche quanto chiesto dai sindacati, tutti i precari Covid, nessun escluso”.

Per quanto riguarda i 15 autisti di ambulanza, Polese spiega: “Il Dg D’Angola ha spiegato che si tratta di 15  lavoratori che furono acquisiti con contratti a tempo determinato, attraverso delle agenzie interinali, per far fronte alla necessità di allora. Ora nonostante le Usca, a cui i 15 furono aggregati, sono state dimesse non essendoci più l’emergenza Covid, rimane la necessità di autisti di ambulanze per continuare a garantire il normale servizio di emergenza e trasporto malati. Abbiamo appreso quindi che attraverso sempre le agenzie interinali agli stessi 15 autisti verranno somministrati contratti a tempo determinato per svolgere i servizi necessari”. “L’auspicio è che tutto venga fatto con celerità per mettere la parola fine ai precari del Covid”, conclude il vicepresidente del Consiglio regionale Polese.

Potenza, 19 maggio. “Agriworld 2023 è una straordinaria occasione per fare della Basilicata il centro dell’agricoltura italiana”. Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese di Italia Viva che oggi ha visitato gli spazi del Campus dell’Unibas di Macchia Romana a Potenza dove è allestita l’importante kermesse di tre giorni dedicata all’agricoltura. “Sono queste le iniziative importanti - spiega Polese -  per dare slancio alla nostra regione. L’agricoltura da sempre per la nostra Basilicata è stato elemento distintivo. Siamo una regione prevalentemente rurale che deve riscoprire pienamente le proprie identità culturali per proiettarsi nel futuro partendo dai propri asset tradizionali che vanno riproposti in chiave moderna con una attenzione particolare alle innovazioni, alla sostenibilità ambientale e all’economia green”. Polese quindi aggiunge: “Visitando i vari stand delle maggiori aziende nazionali del settore ho trovato grandi competenze e grande voglia di fare. Noi come istituzioni non possiamo che guardare a questo evento facendo tesoro di quanto il mondo dell’università con docenti preparatissimi come il professor Carlo Cosentino mette a disposizione delle comunità. Si tratta poi di un evento o meglio di una vera e propria vetrina di livello internazionale che va incoraggiato e sostenuto per farne un appuntamento annuale che possa negli anni diventare ancora più importante”. “Viviamo in un mondo complicato. Gli eventi calamitosi di questi giorni in tutta Italia che stanno mettendo in ginocchio migliaia di aziende agricole soprattutto nel centro Nord e in Emilia Romagna dimostrano che qualcosa nella programmazione e nella gestione del territorio non ha funzionato come abbiamo vissuto anche qui con le frane a Maratea o le inondazioni nel Metapontino solo per citare due esempi. L’agricoltura in questo, da secoli, ha sempre avuto la parte principale. Interrogarsi e farlo a livello universitario su quello che c’è da fare credo sia fondamentale non solo per rilanciare la nostra agricoltura di qualità ma anche per trasmettere alle future generazioni un mondo più sano, più ecologico e più sicuro”.

Potenza, 18 Maggio 2023 - “Con un ritardo di quasi 6 mesi e una Regione Basilicata bloccata in gestione provvisoria, si approva un bilancio tecnico senza coraggio, senza riforme. In compenso con grandi vuoti da colmare. La macchina amministrativa è dimezzata nel personale, per pensionamenti non rimpiazzati. L’assistenza tecnica prossima alla scadenza dei contratti ottobre 2024 per oltre 150 unità.  Ora nei 6 mesi rimanenti dell’anno si dovrebbe fare quello che è stato programmato per 12. Il carico di lavoro è raddoppiato dalle innumerevoli pratiche autorizzative richieste da enti locali e imprese richiedono per effettuare attività o investimenti, in Aree Zes comprese, uffici regionali nel caos organizzativo. I ritardi sono purtroppo su tutto, dal dipartimento ambiente con il record per le pratiche connesse alla transizione energetica al dipartimento agricoltura senza guida politica, incredibilmente abbandonato senza assessore da oltre 7 mesi”. 

 

Lo dichiarano il consigliere regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva - Renew Europe e Presidente II Commissione Programmazione e Bilancio e il vicepresidente del Consiglio regionale Mario Polese.

 

“Come Italia Viva - Renew Europe - proseguono Luca Braia e Mario Polese - abbiamo provato concretamente anche in questa sessione di Bilancio a far raddrizzare il tiro. Una manovra di bilancio asfittica che non affronta nessuna emergenza in maniera strutturata e con provvedimenti mirati non serve a guardare lontano. Al netto di qualche ordine del giorno approvato, al momento abbiamo solo promesse: vedremo se saranno mantenute dal Governo regionale. 

 

Le nostre proposte: recuperare risorse per rilanciare l’azione delle Ater, che riguarda oltre 4500 famiglie, per manutenere un patrimonio divenuto fatiscente e realizzare nuovi alloggi, chiedere il finanziamento del bonus gas alle imprese, sostenere gli studenti per la frequenza della nostra università, erogare contributi alle aziende che autorizzano i giovani lucani ad operare nella nostra terra attraverso l’incentivo al lavoro agile (smart working). Abbiamo provato a dare, anche grazie al nostro fondamentale impegno di raccordo tra le varie esigenze e istanze, una risposta alla Sanità privata. Su troppe questioni è ancora buio assoluto: riforme annunciate ma inesistenti all’atto pratico. Per la sanità privata abbiamo fatto tanto, come IV, e ora è stata finalmente ascoltata e soddisfatta in attesa dei fabbisogni. Grande è però la confusione generata sull’Adi, dove la sentenza del Tar di ieri vede vincente Auxilium e svela la verità: una Regione che non ha ottemperato per ben 2 anni alle indicazioni previste nell’intesa stato regione del 4 Agosto 2021 per l’approvazione e l’applicazione dei manuali di accreditamento utili a individuare le strutture che possono erogare questa tipologia di servizi”. 

 

“Anche stavolta - proseguono i due esponenti di Iv - occasioni perse per il Governo regionale che non riesce a cogliere completamente la portata delle conseguenze delle azioni e delle omissioni dal bilancio. Infatti, ci ritroviamo con Enti Locali e Province dimenticati, il Fual senza risorse, azzerato il fondo per ristorare gli agricoltori danneggiati dalla fauna selvatica, non finanziato quello per concedere il bonus gas alle imprese e per gli impianti rinnovabili anche alle famiglie metanizzate. Senza risorse i capitoli per il cofinanziamento Agea fondamentale per pagare le aziende agricole che hanno fatto investimenti con il Psr 2014/2023. Come facciamo a rispettare il target di 80 milioni di euro nel 2023? Neanche un euro per i Piani sociali di zona totalmente definanziati. Consorzio di Bonifica e Acquedotto Lucano senza adeguati aiuti: saranno costretti a rivedere le tariffe per agricoltori, comuni e cittadinanza”.

 

E ancora aggiungono i due esponenti  di Iv, “E’ stato tanto il tempo impiegato per redigere il bilancio. Seppure con enormi risorse economiche disponibili tra fondi del Pnrr, della programmazione Europea, residuali della vecchia programmazione e della nuova 2023/2027, oltre che quelli rivenienti da royalties e compensazione ambientale da estrazioni di petrolio e gas, sono riusciti nel miracolo di non affrontare nessuna emergenza e di lasciare tanti settori strategici in grande difficoltà. Sarebbe dovuto essere il bilancio del rilancio delle azioni del Governo regionale a fine legislatura. Invece, è poco più di un bilancio tecnico: servirà, forse, solo a far partire la programmazione europea 2023/2027. Intanto, certifica e conferma la scarsa qualità dell’azione politica di questa maggioranza di centro destra che va avanti solo con gli slogan del bonus gas, per anestetizzare le coscienze. Si concedono ai cittadini un po’ di risorse utili forse solo a recuperare consenso elettorale ma non alla vera ripresa economica e occupazionale della Basilicata. Lo spopolamento soprattutto di giovani non si ferma, con un gravissimo invecchiamento medio della popolazione con oltre il 40% over 65”.

 

“Noi il nostro lo abbiamo provato a fare con la responsabilità che ci contraddistingue. Per il futuro della Basilicata, che dovrebbe prescindere dalla parte politica che guiderà la regione - concludono Braia e Polese - ci vuole solo un piano coraggioso di riforme. Per la Sanità, totalmente degradata in questi ultimi 4 anni, per la gestione delle risorse idriche, forestali e ambientali, per un serio sviluppo occupazionale che presti attenzione alle nuove generazioni prima che se ne partano per sempre, alle imprese soprattutto innovative, alle famiglie a partire da quelle più in difficoltà.  Per rendere attrattivo e vivibile un territorio come il nostro, non basta una mancia nella bolletta del gas. Occorre creare un intero ecosistema competitivo, in grado di attrarre investimenti endogeni ed esogeni, con cui costruire solidamente qualcosa per le giovani intelligenze lucane: ne perdiamo 6000 all’anno, in tutti i settori”.

Potenza, 16 maggio 2023. “E’ arrivato il momento che sulla scelta della sede della Casa di Comunità della Valle del Mercure si faccia un definitivo passo indietro. Dopo la seconda sentenza del Tar della Basilicata a favore del doppio ricorso del Comune di Rotonda contro l’allocazione della sede della Casa di Comunità a Viggianello auspichiamo che la Regione prenda atto degli errori di valutazione sull’assegnazione della sede. Non siamo abituati a strumentalizzare le vicende a fini politici ma in questo caso non possiamo che stigmatizzare un atteggiamento troppo superficiale da parte della Giunta regionale”. Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese, di Italia Viva che sottolinea ancora: “Noi con una prima interrogazione datata il 15 marzo 2022 avevamo sollecitato la Giunta e l’assessore al ramo a valutare con maggiore cautela le scelte di assegnazione. Era evidente già allora che il piano delle Case di Comunità in Basilicata non aveva nessuna ‘ratio giuridica’ men che meno politica con una distribuzione figlia solo di relazioni e amicizie personali trasversali”. “La sentenza del Tar di oggi - prosegue Mario Polese - che riguarda il Comune di Rotonda, ma che il realtà stravolge gli atti della Giunta regionale e dell’assessore Fanelli, parla chiaro: un atto come quello delle Case di comunità è un atto di programmazione sanitaria che va ad incidere direttamente sul piano sanitario regionale e per questo deve passare dal Consiglio regionale. Si torni subito in aula quindi e si definisca il Piano delle Case di Comunità in Basilicata secondo quelle che sono le reali esigenze delle popolazioni e non le amicizie personali”. “Continuare a far finta che tutto sia perfetto sarebbe un errore gravissimo. Oltretutto c’è da riprendere un corretto confronto con i vari territori evitando logiche che creano soltanto fibrillazioni inutili tra Comuni limitrofi”, conclude il vicepresidente del Consiglio regionale Polese.

Potenza, 15 maggio 2023 - "Il lavoro serio sui territori, guardando la gente in faccia, porta i suoi frutti. I risultati di Genzano, Ruvo, Forenza e Lagonegro, mostrano la genuinità e concretezza delle nostre proposte e obiettivi. Complimenti e buon lavoro ai nostri candidati eletti e a quanti hanno messo a disposizione il loro tempo, la loro forza, e la propria passione".

Maratea, 13 maggio 2023 -Siamo in un luogo simbolico della Basilicata e delle sue virtù. Essere qui a portare testimonianza istituzionale e cercare di arricchire il dibattito sul valore straordinario di un percorso ormai avviato di riscoperta delle radici di tanti lucani che vivono lontano ma che non vogliono assolutamente perdere il valore delle proprie origini è per me un onore.
Ho avuto l’occasione di partecipare qualche settimana fa alla tappa svizzera del ‘Festival delle Spartenze’ organizzato dall’Associazione regionale Famiglia lucana a Winterthur.
Ed è stata una bellissima esperienza dove ho potuto toccare con mano l’importanza delle comunità all’estero dei lucani. Realtà dinamiche che sono portatrici di una grande testimonianza di valori, di identità e di appartenenza nonostante siano a centinaia e a migliaia di chilometri dalla nostra meravigliosa Basilicata.
Ho compreso ancora di più quanto sia importante per la politica, e in particolare le istituzioni lucane, svolgere quella funzione di raccordo e di recupero della nostra identità soprattutto quando essa è sentita come patrimonio da tramandare e da conservare fuori dal nostro Paese.
Iniziative come quella di oggi e come quella che si svolgerà il prossimo 22 maggio a Potenza, organizzata dal Centro studi internazionali ‘Lucani nel mondo’ proiettato verso ‘l’anno del turismo delle radici’ sono fondamentali perché si pongono come punto avanzato di quel sentimento di appartenenza, ma anche di costruzione di nuove opportunità di crescita congiunta che da anni viene portato avanti dall’Associazione dei lucani nel Mondo e dalle varie federazioni nazionali.
Io credo, e questo è un elemento che ci deve proiettare non più solo con lo sguardo rivolto al passato quando parliamo di emigrazione dei lucani verso altre regioni e altre nazioni, che i lucani nel mondo siano una grande opportunità da cogliere in tutti i suoi aspetti. Si tende infatti troppo spesso a immaginare, quando si parla di emigrazione a storie, di dolore e di nostalgia.
E invece io a Winterthur, e sono certo sia così nelle altre decine di posti dove esistono comunità dinamiche lucane, ho trovato gioia. Felicità sui volti dei tantissimi ragazzi che nonostante siano nati a centinaia di chilometri da qui si sentono ancora lucani e vivono la loro discendenza con orgoglio e con ricchezza di chi ha due bagagli culturali nel proprio Dna.
Esiste quindi una lucanità che si nutre di tante storie di successo, di emancipazione, di piena integrazione.
E questo ci offre la possibilità di fare sistema. Tanto più oggi che viviamo un’epoca in cui le distanze si sono accorciate e in cui la comunicazione ci consente di essere connessi e presenti anche a migliaia di chilometri, sfruttando possibilità di mettere a valore quel patrimonio in tanti settori e in tante maniere.
E’ ovvio che il tutto non si può consumare solo in cerimonie e manifestazioni spot. C’è da fare un grande lavoro per andare oltre e capire anche il tempo che viviamo.
Non è un periodo semplice: veniamo da anni di crisi economiche a cui si è aggiunto quel drammatico evento della pandemia da Covid 19 che ha complicato la ripresa che pure in qualche maniera si era avviata.
La nostra Regione e il Mezzogiorno d’Italia in particolare fanno fatica e in tutto questo ha ripreso forza il fenomeno dello spopolamento e dell’emigrazione giovanile.
Ma non siamo più nel 1900. Oggi anche il fenomeno dell’emigrazione dei cosiddetti cervelli può diventare una opportunità. I nostri giovani partono non solo per ‘necessità’ come accadeva nel secolo scorso. Oggi partono per il gusto si viaggiare e confrontarsi con altre realtà. Partono perché vogliono accrescere le proprie conoscenze. Ma lo fanno con in tasca il cellulare con il quale non si staccano mai dalle loro famiglie, dai loro amici e dai luoghi in cui sono nati e cresciuti.
E per esperienza diretta, anche io ho studiato e mi sono laureato vivendo per alcuni anni non in Basilicata, dico che molti che partono hanno poi grande desiderio di tornare nella propria terra per mettere a frutto le conoscenze acquisite.
E sono proprio questi i processi che noi come istituzione dobbiamo sfruttare.
L’auspicio è che si riesca a creare qui da noi le condizioni per essere accoglienti non solo come terra per il ‘turismo di ritorno’ (che pure è una straordinaria iniziativa) ma come luogo in cui i giovani professionisti possano tornare per valorizzare la loro dimensione lavorativa e professionale e allo stesso tempo arricchire la Basilicata con le loro nuove conoscenze che non avrebbero potuto acquisire in Basilicata.
Questa secondo me dovrebbe essere la missione principale che tutti noi amministratori, politici e rappresentanti delle istituzioni dovremmo tenere in mente.
Uno sforzo quindi va fatto per capire cosa può essere offerto ai giovani che vogliono tornare o venire a vivere in Italia, intercettando finanziamenti per l’attrazione dei nostri talenti emigrati all’estero in modo a recuperare le competenze e le intelligenze trasferitesi all’estero e di cui l’Italia non dovrebbe più privarsi.

Potenza, 9 maggio 2023. "La Sanità è un bene collettivo che non ha 'titolari'. Una buona Sanità è un diritto per i cittadini lucani e sarebbe sbagliato voler far passare la realtà attuale lucana come una realtà in 'piena salute' così come probabilmente sarebbe errato pensare che sia tutto da buttare. E sarebbe ancora più sbagliato dividersi tra 'Guelfi e Ghibellini' solo a seconda della vicinanza politica a questo o quel partito o rappresentante istituzionale". Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese di Italia Viva che sottolinea: "Da anni, in qualità di consigliere regionale, sono stato promotore di iniziative in ambito sanitario allo scopo di portare all'attenzione della Giunta regionale e dell'opinione pubblica le vicende con la volontà non di strumentalizzare ma di provare a dare un contributo con proposte e idee. Ricordo durante la fase più cruenta della pandemia da Covid la proposta per le Usca o per l'utilizzo del plasma e tante altre ancora. Così come ho, in tempi non sospetti, chiesto la stabilizzazione dei precari. E allo stesso modo nelle ultime settimane ho provato a mettere in risalto il tema della carenza dei medici di medicina generale". "Nello specifico - prosegue Polese - è evidente che ci sia un problema con lo scarso numero di medici di base in Basilicata. Non lo dico io ma la Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg). Il rischio è che a breve non potrà essere garantito il presidio di almeno un medico in tutti i comuni della Basilicata. Questo sarebbe un dramma e una situazione di grande disagio e anche pericolo per i cittadini delle piccole comunità". “E quindi” - continua il vicepresidente del Consiglio regionale - "Ora noi possiamo decidere di ululare alla luna e attribuire le colpe alle scelte nazionali liberandoci da ogni responsabilità. Possiamo anche elencare tutte le virtù del sistema sanitario lucano e specchiarci come i primi della classe. Ma ciò non risolve certo il problema che rimane e che è grave". "Io credo invece - aggiunge l'esponente di Italia Viva - che vadano trovate le soluzioni qui in Basilicata ascoltando chi lancia allarmi e confrontandosi con tutti coloro che per esperienza e per lavoro si adoperano nei vari ambiti della Sanità lucana. Quello che manca e che è mancato a mio parere per affrontare seriamente la problematica è una cabina di regia regionale. Una cabina di regia di natura politica che dovrebbe avvalersi di un osservatorio regionale di tecnici di varia estrazione che dopo aver studiato il problema, fatto un serio censimento delle risorse esistenti in Regione, elabori un piano esecutivo realisticamente attuabile nella nostra realtà. Questo osservatorio dovrebbe avere un mandato preciso, con delle risorse per fare il censimento ed elaborare un piano e una scadenza per la progettazione e per l'attuazione del piano con un conseguente e puntuale monitoraggio con anche una interfaccia con osservatori di altre regioni magari in maniera propedeutica per accelerare e redigere un nuovo ‘Accordo integrativo regionale’ per la medicina del territorio". "Ovviamente tutto questo si potrà fare avendo il coraggio di andare oltre i singoli parametri e valutazioni ordinarie magari potenziando con le risorse del Pnrr non solo le strutture ma anche il personale perché il rischio è quello di costruire ospedali bellissimi ma senza medici e personale", conclude Mario Polese.

Potenza, 3 maggio 2023. “Sono più di due anni che il futuro dello stabilimento di Stellantis di San Nicola di Melfi, con tutto il relativo indotto di aziende che orbitano nell’intero Vulture - Melfese è diventato incerto. Abbiamo posto già in tempi non sospetti la questione al centro del dibattito ma finora tranne annunci sporadici non abbiamo ottenuto alcun riscontro positivi in termini di prospettive a medio e lungo termine. E le notizie degli ultimi giorni non fanno che aumentare la preoccupazione dei dipendenti e delle loro famiglie oltre che di un intero territorio la cui economia è fortemente influenzata dal settore dell’Automotive”. Lo dichiarano congiuntamente i consiglieri regionali Mario Polese e Luca Braia insieme ai dirigenti di Italia Viva di Melfi, Vincenzo Destino, Alessandro Panico e Mauro Basso. In particolare continuano gli esponenti renziani, rispetto all’incontro di ieri tra la dirigenza di Stellantis e i sindacati, che “la notizia rispetto alla volontà dell’azienda di proseguire con ulteriori 500 uscite volontarie incentivate per i dipendenti dello polo di San Nicola di Melfi è l’ennesimo segno che non tranquillizza. Oltretutto voci autorevoli raccolte nei giorni scorsi parlavano di un numero di ‘uscite incentivate’ anche superiore a 500. Tutto questo senza che l’azienda, nonostante le tante sollecitazioni, tra cui quelle di Iv a livello parlamentare, abbia ancora chiarito sulle future produzioni di auto elettriche e sul tipo di investimento futuro”. “Senza contare - proseguono Polese, Braia, Destino, Panico e Basso - le incertezze legate al riconoscimento delle Stato di crisi della zona industriale di San Nicola di Melfi di un paio di settimane fa sul quale auspicando che possa essere un'opportunità per la riconversione produttiva riteniamo fondamentale il dialogo tra le istituzioni e le associazioni datoriali e sindacali che non possono essere lasciate sole. Ricordiamo inoltre che tutto era già stato previsto non più di due mesi fa da ‘Il Sole 24 ore’ che spiegava come la produzione in Stellantis non sarebbe più salita ai livelli ottimali. Oggi davanti a uno scenario assai preoccupante rilanciamo per l’ennesima volta quel ‘Patto per lo sviluppo di Melfi’ redatto già nel 2020 che prevedeva una serie di azioni concrete per lo sviluppo dell’area e farla tornare volano del Mezzogiorno. Forse non tutto è perduto ma serve un cambio totale di paradigma”. “Per questo chiediamo al presidente della Giunta regionale, Vito Bardi di raccogliere quante più informazioni possibili sulla realtà dei farti e relazionare in tempi brevissimi in Consiglio regionale. Ricordiamo che ci sono famiglie, imprenditori e lavoratori che dagli inizi degli anni 90 credono nelle potenzialità di questo territorio che oggi non possono essere dimenticati”, concludono Polese, Braia, Destino, Panico e Basso.

 

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